WORKS V8 ISLAY EDITION: UNA DEFENDER HERITAGE

V8 DA 405 CV, SOLO 30 ESEMPLARI: 17 A PASSO CORTO E 13 A PASSO LUNGO

“Heritage”, un termine quanto mai adeguato, alla nuova creazione, della divisione Land Rover Classic: il Defender Works V8 Islay Edition. La classica delle classiche, dunque, un modello senza tempo, ormai sostituito da versioni più digitalizzate, più elettrificate, sicuramente più complicate, che a nostro avviso, non tengono assolutamente il passo con questa splendida creazione, quindi, se avete qualche soldo da parte, sbrigatevi, perché se ne faranno solo 30: 17 a passo corto (90) e 13 a sette posti (110), per i rispettivi prezzi di 230.000 e 245.000 “Sterline” (fatevi due conti). Una classica aggiornata con quanto c’è di meglio, ma sempre su base meccanica, con il minimo indispensabile di elettronica, vediamo di cosa si tratta. Il modello è ispirato alla “Series IIa”, del 1965, più precisamente, al primo modello appartenuto a Spencer Wilks, uno dei fondatori della Land Rover, che testava le prime “Land”, nella sua tenuta di Laggan, sull’isola di Islay. Si narra che il nome “Land Rover”, scaturì dall’esclamazione di un guardacaccia, che fu sorpreso dall’auto di Wilks. La tinta, non poteva non essere in “Heritage Grey”, ispirata al Mid Grey dell’originale di Wilks, con tetto a contrasto in Limeston e ruote in acciaio da 16”, anche queste rifinite in Limestone. Oltre alla pelle, troviamo inserti in tweed e, particolare intrigante: il ripostiglio centrale ha un vassoio amovibile, realizzato in quercia, come anche il pavimento del vano di carico, la quercia delle botti di whisky Kilchoman, che produrrà un’edizione limitata ‘639’ ed una bottiglia verrà consegnata insieme all’auto. Non mancano certo i fondamentali per un moderno comfort informatico, con: il “Classic Infotainment System”, con navigazione satellitare, radio DAB e il Bluetooth, serviti da un display, ma abbinato alla plancia originale. Arriviamo alle note tecniche. L’assetto resta quello di un mezzo duro e puro: asse rigido anteriore, con molle elicoidali e ammortizzatori telescopici, asta Panhard, bracci radiali e barra antirollio; anche sul posteriore, asse rigido con molle elicoidali, ammortizzatori telescopici, struttura ad “A”, bracci longitudinali e barra antirollio. L’assetto è stato rivisto, con sospensioni a taratura speciale e molle elicoidali e l’Handling Upgrade Kit, porta con se: dischi anteriori da 335 mm e posteriori da 300, con pinze a quattro pistoncini. Il cuore è affidato ad un magnifico V8 benzina, un 5.0 litri da 405 CV e 515 Nm di coppia, abbinato ad un automatico ZF a otto velocità. Abbiamo parlato di un mezzo duro, quindi: trazione integrale, scatola di trasferimento a due velocità, differenziali anteriori e posteriori heavy duty e differenziale centrale.

Related posts

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.